Yalta

Partiamo di buona mattina, ormai è troppo che siamo fermi a Sebastopoli edè ora di rimettersi in marcia, in direzione di Yalta su un pulmino solo leggermente più grosso del solito, di quelli a cui ci stiamo ormai abituando che ci porta a destinazione attraversando una costa molto bella fatta di scogliere, di rupi, arbusti e mare lucido sempre più spesso, in direzione Yalta, punteggiata di palazzoni ex-sovietici dalle finestre arlecchino-tristi e dacie immerse nel verde.

Il bus si incaglia l'ultima mezz'ora in un caos inenarrabile: un groviglio di auto, bus, camion che intasano ogni corsia, che cercano di svoltare o di suoperare i mezzi più lenti creando un intreccio mortale di ferro e ruggine che non riesce ad avanzare di nemmeno un metro. Questo si che è traffico serio!. La prima impressione di Yalta è, come quasi sempre in questo paese, negativa e deprimente. Dopo qualche ora, o giorno, subentra una certa quale forma di abitudine che ti porta a trovare i lati interessanti e vedere le cose più curiose.

Caos, traffico folle, gente ovunque e uno smog che si taglierebbe con il grissino. Solo successivamente un giro sul lungomare principale ci ridarà un po' di buonumore tra turisti russi in vacanza, bancarelle con i soliti scadenti souvenir e i locali chic come quello a forma di galeone o di nave greca. Dopo un po' di ricerche troviamo da affittrare un appartamentino microscopico da un tizio che ha fatto di questo business il suo sostentamento suddividendo una seire di locali in piccoli e meno piccoli posti da affittare a turisti principalmente russi. Infatti è questa l'unica lingua che parlano ma quando ci si mettono di mezzo i soldi le barriere spariscono, anche qui, e non abbiamo difficoltà a farci spiegare quanto vuole e pagarlo. Siamo a due passi dalla spiaggia, due passi e mezzo dal centro pulsante di vita e dietro una serie di negozietti e pasticcerie molto interessanti. La casa è sicurissima: ci sono sempre almeno tre persone sedute davanti al cancello del cortile e nulla può entrare o uscire se non ha regolarmente affittato un locale. La casettina è poco più di una stanza con un box-doccia attrezzato a bagno: la doccia è tipo quella dei camper, a telefono che rientra nel lavandino trasformandocisi. almeno il tutto è molto pulito (eccetto un insettone non ben definito che è spuntato l'ultima notte) e possiamo anche farci un te caldo su un fornelletto incassato in un angolo. Ci siamo comunque adattati senza problemi grazie a un grosso ventilatore che rende il nostro "basso" più appetibile di buona parte degli alberghi dove siamo stati fino ad oggi.

Il resto di Yalta si scopre essere una lunga serie di vecchi sanatori decadenti dove le famiglie ucraine e russe passano le loro vacanze di mare, una specie di condomini con piccoli appartamentinida affittare per una o due settimane. Le spiagge infatti sono carine, ma il mare non è molto pulito e c'è un carnaio ovunque.