Dinipropetrosk (2) e Saparosce (1)

due grosse città

Anche oggi, dopo una buona notte di sonno, la città ha mantenuto la sua enormità, la lunghezza infinita del Carla Marxa, la vastità multicolore del mercato con le spezie, i pesci e i piccoli animali tipo polli, conigli e anche maialini appoggiati, denudati di pelle pelo ed estremità, appoggiati sui banconi affinché la gente possa sceglierli. Dietro i banconi donnone dall'aria molto campagnola e ovunque vecchine con il velo sui capelli, ortodosse molto devote forse, e le vesti a fiori.

Teniamo fede alla nostra decisione di abbandonare Dinipropetrosk su un bus perciò ci rechiamo alla locale Autovoxal (autostazione) dove scopriamo innanzi tutto che Zaparosce e Zaporitza sono la stessa città e quindi non abbiamo comprato il biglietto sbagliato. Il nostro pulmino è un piccolo mezzo, tipo granducato, giusto un po' più lungo, caldo bollente, che si rimpizza di gente subito prima della partenza. Per fortuna i posti sono numerati (a pennarello) ma comunque l'autista fa salire gente per intascare i soldi del biglietto lungo la strada. Troviamo i nostri posti, stipiamo i bagagli tra le gambe e ci prepariamo al viaggio di due ore circa.

Per arrivare a destinazione viaggiamo su una lunga striscia di asfalto, alla velocità media di 70km/h, schivando buche e fermandoci ogni tanto a caricare o scaricare persone in mezzo al nulla o ai campi di girasoli. La campagna è piatta e coltivata prevalentemente con milioni di girasoli un po' appassiti forse per il caldo. Lungo la strada, a ogni piazzolla, ci sono contadini che vendono i propri prodotti.

Il primo impatto con la città, dopo aver attraversato una delle dighe più grandi del mondo (e meno famose) è duro: palazzoni enormi, grigi e poveri sparsi in mezzo al nulla con piccole stradine che si diramano dalla strada principale per raggiungerli. Zaparosce! L'odore acre del carbone, o forse peggio, pervade l'aria lungo tutta la Lenina, via principale e lunga 11km. La città si sviluppa tutto intorno alla via e alla puzza. Praticamente la Lenina, circondata dai palazzi più belli e moderni, delimita la città in due parti: la via stessa, illuminata e piena di gente, e l'intorno che cade a pezzi, buia e con capannelli di ragazzi agli angoli che si intravedono nella semi oscurità della sera che avanza. Insomma al di la della via Lenina ci sono i palazzoni grigi e mezzi sfasciati, addirittura con i vetri delle finestre a volte sostituiti da teli di plastica e sicuramente ognuna di un colore diverso dalla finestra vicina. I palazzi, immersi nel verde, formano isolati molto vaghi tra una strada e l'altra, strade sempre molto larghe e vuote. Lungo la Lenina invece negozi colorati occidentali e perfino McDonald's fanno da contorno all'abbondante fauna locale di ragazzi e ragazze, ciascuno con la propria bottiglietta di birra in mano a passeggio o seduti in quealche piazza.

Le dimensioni complessive sono ancora più grandiose di Dinipropetrosk e gli spazi deserti, senza costruizioni soprattutto tra la stazione del treno e il centro sono immensi. Facendo due conti in questi palazzoni grigi ci dovrebbero vivere circa 1500 persone ovvero bastano 600 palazzi per ospitare tutta la popolazione della città. Prendiamo un tram per arrivare in centro ed è già una esperienza: il mezzo avanza lentissimo su dei binari talmente sconnessi da sembrare un miracolo, con un gran rumore di ferro su ferro e ttonfi a ogni giunzione, agli scambi il conducente scende e aziona manualmente i comandi per proseguire nella direzione giusta. Le fermate, benchè ben segnalate, sono molto approssimative e sapendo un po' di lingua locale si possono contrattare con la donna autista.

Comunque è bello essere in un posto tanto assurdo, compresa l'acqua verdina che esce dai rubinetti e che non può non ricordarci il colore del fiume che abbiamo visto solo ieri nella città vicina. Purtroppo non abbiamo molto tempo per la visita: domattina ripartiremo di buon'ora per la Crimea: è l'unico treno disponibile a meno di voler rimanere qui un giorno intero, cosa molto lontana dai nostri desideri.