La Push, Second beach

l'oceano per l'ultima volta

Penultimo giorno di permanenza negli USA, sto scattando le foto dell'ultimo rullino e ciò vuole dire che sono veramente alla fine del viaggio.

Sono tornato lungo l'oceano sulla costa ovest della Olympic Peninsula perchè amo questa vista, adoro il suono sordo e continuo dell'oceano reso vivo dalle grida dei gabbiani, adoro l'odore dell'acqua salata che ti raggiunge mentre ti avvicini alla spiaggia cogliendoti sempre di sorpresa non appena, nel bosco, giri intorno a un ultimo albero, mescolandosi all'odore dell'umido dolce del sottobosco.

Adoro la sabbia il cui colore si affianca al colore dei tronchi immensi che le maree lasciano crogiolare al sole, il colore scuro delle onde frastagliate dal bianco della spuma e il fumoso colore della bruma che sale dalla sabbia. I vari isolotti appena oltre la marea danno un senso alla vastità dell'orizzonte e in qualche modo definiscono uno spazio entro il quale tutto accade.

Passeggiando per la spiaggia si possono vedere i buchi nella sabbia sotto cui vivono i granchi, sulle rocce lasciate libere dalla marea ci sono colonie di molluschi e cozze nere, e le orme dei gabbiani sulla sabbia sembrano condurre a tuffarsi nell'oceano.

Il calore del sole picchia sulla spiaggia ma è mitigato dalla brezza fresca che tira da occidente, dal mare. L'acqua è gelida, pochi gradi sopra zero. Sarà intorno ai 5 gradi ed è difficile tenere i piedi a mollo a lungo. A pochi piedi da dove mi trovo un tranquillo torrentello disegna ghirigori sulla sabbia scorrendo dal bosco fitto verso l'acqua salata.

Questa spiaggia, Second Beach vicino a La Push, è diversa da quella di Ozette, qui c'è molta più sabbia e la marea sembra più dolce mentre sale a coprire la spiaggia.

Il breve sentiero che unisce Second Beach al parcheggio percorre un tratto di foresta degno della Hoh Rain Forest. All'ombra di alberi alti 80 metri crescono due sottoboschi: uno a livello del suolo e un secondo a trenta metri d'altezza dove penetra qualche raggio di sole. Scoiattoli scorrazzano facendo un gran casino mentre litigano con gli uccelli per accaparrarsi le bacche commestibili.

Gli alberi sono maestosi, in particolare c'è un grosso cedro diritto che a circa 30 metri termina bruscamente spezzato da un fulmine, così più in basso, forse a 20 metri, rinasce con due rami spessi come tronchi che partono in orizzontale e quindi piegano su dritti a far le veci del tronco. Sembra un gigantesco cactus.

L'albero-cactus Second Beach Il torrentello sulla spiaggia