Cobra, Poulsbo, Diamond Point

Ritorno nella Olympic Peninsula

Questa mattina mi sono alzato con tutta calma e Carol mi ha offerto una abbondante colazione americana composta di due uova, salsicce, toast, latte e cereali, yogurt e succo d'arancia. E' quasi ora di pranzo e chissà perchè sono ancora sazio.

Oggi è ancora una splendida giornata, calda (26 gradi). Sono in attesa del traghetto per Baimbridge Island sul molo 52 in downtown Seattle.

Sono venuto a visitare il sottomarino russo diesel classe Foxtrot ancorato al molo 48. E' una visita interessante: non è estesa e soddisfacente come la Turner Joy di Bremerton, perchè è possibile percorrere solo il ponte principale del battello, senza poter scendereal ponte inferiore, ne salire nella torretta. Dentro lo spazio è davvero minimo e quasi sempre non ci si può muovere senza sbattere in un tubo, in un interruttore, o qualche altra sporgenza nemmeno negli spazi più ampi.

Ho deciso di fare sosta a pranzare a Poulsbo a poche miglia da Baimbridge Island, una placida cittadina molto carina e turistica. Dopo aver dribblato un ristorante finto italiano sono approdato in un locale più americano e mi appresto a spararmi un Crabcake burger, ovviamente a base di granchi.

Dopo essere ripartito mi sono messo alla ricerca di un distributore di benzina per fare il pieno e ho girato come uno scemo per mezzora quando, ormai rassegnato a raggiungere il paese successivo ho inquadrato un 76, distributore economico, proprio lungo la mia strada.

Ho passato il pomeriggio girando per piccole stradine tra la highway 101 e lo stretto di Juan De Fuca intorno a Gardiner scoprendo delle belle viste, degli angoli tranquilli e rilassati di campagna. Curiosa una specie di casa fatta a forma di piccolo castello goticheggiante con gargoiles ovunque e statue di troll per il giardino, altro non è che un bed&breakfast che sorge quasi sulle rive del mare dopo un pò di prati, campi e alberi non lontano dalla 101.

U.R.S.S. Cobra, sala siluri anteriori Bye bye Seattle dal traghetto