Anello in bassa val Germanasca

Inconsueto anello tra borgate della bassa valle San Martino (val Germanasca)

Entrando in val Germanasca da Pomaretto si incontra immediatamente una ripida strettoia, in prossimità del ponte Batterello, che si supera rapidamente se non ci si sofferma un momento a riflettere. Consultando una cartina ci si potrebbe imbattere in un paio di nomi curiosi come "fort Luis" e "Torre", due borgatine piccole piccole appollaiate sui bordi dello sperone boschivo che strozza l'antica val San Martino. Oggi non resta nulla a giustificarne i nomi, ma è facile intuirne passati storici densi di eventi e capire il motivo per cui i "religionari" della val San Martino ai tempi dei Savoia hanno dato tanto filo da torcere ai tentativi di conquista del duca.

Se quindi vogliamo scoprire scorci imprevisti della valle e una prospettiva insolitamente ariosa, giriamo subito sul primo ponticello dopo la strettoria, che una volta era solo una passerella sul cui lato opposto i residenti lasciavano parcheggiate delle vecchie auto per scalare i ripidi tornanti di una stradina di terra fino alla borgata Torre, e poco oltre. Già da qui lo sguardo verso l'alta valle spazia sulle mille vallette e combe di Riclaretto e, poco oltre, Faetto e Cialancia, offrendo un punto davvero insolito per godere di questa valle aspra e piena di storia.

Conviene lasciare l'auto sotto, al ponte, se al rientro di vuole percorrere anche il pezzetto di antica strada comunale che dalla boragata Torre vi riporterà giù al ponte Batterello, poi in circa dieci minuti sulla nuova strada di fondovalle siete di nuovo all'auto. Insomma, da Torre seguite il sentiero fino a un bivio: salendo, ripidamente, arriverete a Bovile, mentre a dinistra vi porterà fino a San Martino, il grappolo di borgate sopra Perrero. Scegliete la vostra direzione, per sentieri ora antichi ora convertiti in strade bianche, avrete di fronte a voi sempre tutta la media valle aperta, potrete contare le borgate di Riclaretto o le increspature di Faetto, seguire con gli occhi la serpeggiante strada della conca Cialancia e immaginare la linea della teleferica del talco che da Punta Cro scendeve fino a Perrero.

Quando siete stufi, chiudete l'anello passando per Bovile. I sentieri non sono sempre belli, troppo spesso la mano moderna dell'uomo li ha interrotti o dovrete pestare qualche metro di asfalto... però restano piccole chicche come il versante est prima di Bovile o il piccolo cimitero sopra Villa Secca. Sempre, per l'intero percorso, l'antico e il moderno impatto dell'uomo sulla natura si mescolerà al selvaggio e allo scorcio imprevisto.