Week - eccì - end

sogni fuori da una finestra

Fuori, una splendida giornata di sole e cielo azzurro, e il riquadro di una finestra per fuggire sulle montagne, sulla neve bianca e fresca. Con le racchette ai piedi, su un pendio noto solo ai valligiani, il nostro solito (e inconsapevole) Luca risale il valloncello su un meraviglioso e faticoso, manto di neve fresca e ancora non tracciata, costeggiando un ripido bosco di conifere piccoline e abbarbicate.

Alle spalle, in basso, ormai fuori vista dietro una corva del torrente mezzo ghiacciato, l'ultimo gruppo di bergerie, di casupole in pietra ricoperte di neve e, in questa stagione, disaitate.

Davanti, il meraviglioso spettacolo di una piccola conca glaciale circondata da scoscesi picchi aguzzi e neri, troppo aguzzi perche' la neve possa fermarsi sulle pareti, disposti ad anello come una corona sul valloncello che poco piu' in alto si apre allargandosi su un pendio meno scosceso e piu' panoramico sull'arco alpino circostante.

Luca riprende la salita, passo dopo passo, costeggiando il bosco con le sue mille tracce di zampette nella neve, che spariscono all'improvviso vicino ai tronchi piccoli, risalendo la parte stretta del vallone, puntando verso il colletto poco sopra. Non ci vuole molto, per raggiungerlo, nella neve compatta e spazzata dal vento dove i dentini delle racchette fanno presa e Luca sale deciso. Altra storia e' la neve fresca, farinosa e ammucchiata che si trova nella conca glaciale, dove anche le racchette sprofondano oltre meta' polpaccio e ogni passo diventa una lotta per guadagnare qualche centrimetro in su mentre il piede sprofonda in giu'.

Con l'improvviso vento gelido che gli sferza sulla faccia, dove naso e guance sono scoperte, Luca affretta il passo per allontanarsi al piu' presto dal colletto, puntando verso il cuore del piccolo anfiteatro glaciale, dove la neve sara' piu' fonda e faticosa, ma dove almeno il vento che scende dalle creste sovrastanti si plachera' e Luca potra' tirare un sospiro di sollievo, magari anche fermarsi un attimo per mangiare un panino e godersi la meraviglia dei picchi innevati intorno a sè, il bianco panorama di roccia che, in questo momento, come una cornice delimita il cielo azzurro sopra di lui.

Ma la cornice si fa sempre piu' scura, e con un battito di palpebre torna ad essere quella della finestra e, con un colpo di tosse, Luca si rigira tra le coperte e chiude gli occhi.