La Toscana

Ah, la Toscana, terra madre della lingua italiana e patria delle migliori liti di condominio trasportate a livello di provincia, come l'ormai famoso e poetico odio tra pisani e livornesi, celeberrimamente reso noto in tutto il mondo da segrete scritte nei punti più impensati (Tour Eiffel, Grand Canyon...) "Pisa merda!".

Bella terra, patria di espressioni magistrali come "si prega di non allucchettare le biciclette qui", o "o 'he tu fai, bischero!", tanto varia e pittoresca come ondulata di splendidi colli dalla memoria medioevale che traspira dai mille borghi, borghetti e borghini arroccati un po' ovunque.

Un'auto, una bella giornata di sole ed è quanto basta per godersi un giro fatto di morbidi e tranquilli panorami collinari e poi un gipsy per cercare le stradine meno battute per raggiungere le mete.

Montepulciano: non rinomato, forse, come Chianciano, per le terme (comunque presenti ma chiuse in inverno), ma memore di antica grandezza quand'era conteso tra Siena e Firenze come borgo fortificato ricco per i commerci. Bello, oggi, tra le mura in cima alla collina dove le viuzze si arrotolano larghe fino alla seconda cinta muraria, proprio in cima, che racchiude un palazzo della Signoria in minuatura e un massiccio duomo romanico, intorno a un vasto e gradevole panorama.

Chianciano: troppo famoso e troppo leccato, posto un po' snobbe e alquanto vippe, per turisti romani disposti a farsi trattare male dalle sgarbate hostess del centro benessere. Noi rifuggiamo gli albergoni a varie stelle e puntiamo sul vicino Sarteano per visitare l'affascinante castello dell'anno mille, massiccia presenza oggi un po' sdentata di antichi ruoli di intimidazione e protezione degli estremi territori Senesi.

Abazia di Monte Oliveto Maggiore: memore anch'essa di un passato importante, letteralmente tramandato dai monaci amanuensi nel corso dei secoli tracopiando meravigliosi. Tra le sue mura possenti e i cicli di affreschi sulla vita di San Domenico, i curatissimi presepi e i monaci che girano con il saio bianco immacolato, i turisti si sentono quasi fuori dal mondo, soprattutto al tramonto di una giornata brumosa.

Buonconvento: giusto una veloce tappa di passaggio per Montalcino, con le sue mura medioevali e le due strade centrali.

Montalcino: buio, e ancora un grosso paese medioevale arroccato e protetto, con una possente fortezza dalle mura alte alte e sottili. Paese dagli incontri a sorpresa, quando si trovano per coincidenza colleghi d'ufficio così lontano dal luogo di lavoro. Paese, pure, dalle strade ripide e scoscese, grazie a uno scherzetto di Gipsy che ci porta un po' fuori strada, per fortuna in discesa.

Montevarchi: cittadona che ha poco del fascino delle sue vicine più battute, giusto un supermercato attira la nostra attenzione, ed è tutto detto.

Ciao Toscana, alla prossima, per altre gite su altri colli!