Conte e poesia

Quando Conte tranquillo e rilassato riempie l'aria intorno con i suoi ritrmisicuri, eleganti e la sua voce sorniona la serata scivola via come una cassiera alaskana e un'orchestra che ondeggia davanti a un mare onorato.

Il violoncello fa vibrare l'aria di pervasive onde sonore accarezzate dal batterista, ma con leggerezza e stile, per riempire il sottofondo su cui appoggiare un incontro o un desiderio.

Un pianoforte che rimbalza allegro tra una note e l'altra, sottolieando la voce saltellante tra un verso di sassofono e un sassofono vero, metallico, pieno. Pianoforte e spazzole sui piatti a comporre un ritmo sostenuto e essenziale, pulito e geniale.

Così, per una serata rilassata in casa in attesa di rivedere lei che tanta parte sta arricchendo nella mia vita, una luce soffusa e alcune delle idee più geniali dell'autore di "Boogie" e "Come di" per cancellare un po' di malinconia e pensare ai prossimi viaggi, e a lei, e con lei.

Un sax fa da complemento a una tromba, basso lui e squillante lei corteggiano la voce, solleticano le orecchie. Una serata da luna a mezzo nel cielo, da lungo crepuscolo che si mescola al buio, serata già destinata a diventare una notte silenziosa e sonnolenta. E' solo questione di un'altra mezzora, ancora un quarto d'ora, gli ultimi cinque minuti, ma il tempo sembra essersi fermato ingarbugliato attorno alle ultime note che aleggiano nell'aria senza decidersi e arrendersi al sonno. Il tempo non scorre, magia del pianoforte, e la serata non vuole consegnarci a domani.

Ma domani è un altro giorno, nuovo, e felice rivedrò lei.

La voce, nel frattempo, accarezza versi di poesia:

[pre] "Via, via, vieni via con me, entra in questo amore buio, non perderti per niente al mondo... via, via, non perderti per niente al mondo lo spettacolo d'arte varia di uno innamorato di te..." (Via con me, Paolo Conte)[/pre]