Marzo, biricchino!

Marzo è un mese un po' strampalato. Un giorno è ancora inverno, freddo e buio, e il giorno dopo è già primavera, caldo e cielo azzurro. Così oggi nella solitamente bigia e osmotica pianura padana, inspiegabilemnte eretta a meravigliosa landa da certuni, risplende un bell'azzurro di quelli portati solo dal raro vento.

Infatti vento c'è oggi, vero miracolo per noi qui incassati tra monti e ancora monti, quasi a spazzare, catartico, le residuali vestigia di un'olimpiade appena finita e preparare la piazza per le nuove olimpiadi, para però queste, pronte a iniziare venerdi venturo. La città, questa volta, non ne vuole sapere e solo qualche cartellone pubblicitario prova a ricordarci come è bello bere una nota bibita scura e gassata, quasi ti fa sentire anche tu medagliato.

Due anzi tre, evidentemente, sono le sfortune di questa seconda (para)olimpiade, ancora da iniziare: quella di avere grosso modo gli stessi sponsor della prima e un logo visivamente simile, insomma la gente non si accorge della differenza perchè in queste cose è sempre la pubblicità a fare da padrona soprattutto quando il piccolo schermo televisivo sottace meschinamente gli eventi prossimi venturi dedicando le prime pagine alle mosse del governo e alle parole della maggioranza. Ah, e anche qualche angolo per i rantoli dell'opposizione in una brillante applicazione di par condicio.

Ma quando il cielo è blu e la temperatura finalmente a due cifre sopra zero non si può parlare di politica, bisogna aprire i giacconi, srotolarsi le sciarpe dai colli arrossati e cacciare i guanti nelle tasche, bisogna andare a cercarsi un piccolo parco, una concentrazione di alberi che sfidano lo smog e l'asfalto, e calarcisi dentro dimenticando la giornata di lavoro o di studio, godersi uno spicchietto di primavera fuori stagione sognando fiori profumati e starnuti allergici. Tutto ciò almeno fino al tramonto che poi la temperatura lascia la doppia cifra e torna a valori più consoni a una tarda stagione come questa.