Novità a Torino

A Torino, in questi giorni, c'è una grande novità nell'aria.

Sono anni, se non decenni, che in città se ne parla, è qualche cosa che cambia la vita dei torinesi o almeno la cambia sicuramente oggi, speriamo anche per il futuro. E' uno di quehgli eventi che ha il potenziale di stravolgere la vita di tanta gente, dargli la possibilità di vedere il mondo intorno da un nuovo livello. Torino e i torinesi posso oggi, finalmente, godere di qualcosa che è un sogno per molte città e realtà solo per poche, e grandi, almeno in Italia.

Negli ultimi giorni ho voluto essere partecipe consapevole tutti i giorni dell'evento nuovo; questo vuol dire approfittarne appena uscito dal lavoro e tuffarmici dentro.

Ho visto vecchietti appostati tutto il giorno che fanno su e giù per godersi ogni istante dello spettacolo, evidentemente sognato fin da quando erano giovani che già se ne parlava, seduti o in piedi perchè i posti sono pochi e riugorosamente davanti a tutti, pronti ad attaccare bottone con un altro incuriosito spettatore seduto poco lontano. "Ha visto, neh, che roba!" "sa, era tanto che l'aspettavamo, ma ora guardi, guardi che splendore!".

Poi le mamme con bambini che si sbracciano per implorare di essere presi in braccio per vedere meglio davanti, e le piccole (per ora) frotte di giovani adolescenti con piumini chiari e giubbotti avvolti in sciarpe, con il callulare sempre in mano perchè si può usare anche qui, che smessaggiano e si danno appuntamenti con gli amici mentre parlano di ragazzi, le ragazze, o di videogiochi, i ragazzi.

Appena si aprono gli ingressi, via, la gente si fionda a cercare da sedere possibilmente verso le prime file, da dove si può godere di tutto lo spettacolo da protagonisti. Fuori, sulla strada, può succedere ogni cosa, incidenti, manifestazioni, no-global, si-global, boh-global, scioperi addirittura. Non importa. Qui il tempo ha smesso di scorrere e la meraviglia circonda gli spettatori, ancora increduli dopo tanta e lunga attesa.

In effetti i segni della fretta sono evidenti ovunque: parti delle strutture ancora non terminate, altoparlanti e annunci che non funzionano molto bene, tabelloni spenti, accessi sbarrati. Poi l'altro giorno si è spento tutto all'improvviso e la gente è piombata nel buio, immobili. Simili inconvenienti sono da immaginare, forse è il segno che tutto si sta assestando, così dicono.

Sarà, però il dubbio viene: non è che da una decina di giorni, dopo il 26 febraio, tutto quanto finisce qui e noi torinesi ci troviamo di nuovo con un pugno di mosche chissà fino a quando?

Nel frattempo la gente si gode lo spettacolo, il torinese medio ponderato e fatalista si guarda intorno con stupore, ammira i dettagl e l'imponenza delle strutture realizzate, osserva la gente intorno a se, scambia parole entusiaste, si accalca per i primi posti, fa spazio ai bambini perchè possano vedere anche loro. L'attesa, per lo meno, è breve: tre, cinque minuti al massimo.

Poi se ne esce il solito spiritoso con la battuta: hei, chi di voi sta guidando?

Si, perchè la metropolitana di Torino è tutta automatica, il primo vagone ha un bel vetro invece della cabina di guida e ci si può ipnotizzare guardando la galleria venire incontro al treno.

Ah, poi c'è anche un'olimpiade in corso, ma questa è un'altra storia.