Il laghetto ghiacciato

inverno

Capita, ogni tanto, di cogliere con l'angolo dell'occhio, con la coda dello sguardo, qualche cosa di strano e diverso dal solito ma non abbastanza da venir registrato con tutto il cervello.

Può essere un riflesso diverso, un elemento stonato del paesaggio o un movimento che non c'è: ad esempio il collega che si è tagliato i capelli, le pareti tinteggiate di fresco del solito bar, o come è successo oggi un laghetto per la prima volta dell'inverno completamente ghiacciato.

Uscendo dall'ufficio, nell'Appendice Hangar n.1, guardando a sinistra si scorgono un paio di G-222 semismantellati in corso di allestimento sul piazzale antistante la pista e la buffa coda di un C-130J sporgere dall'hangar carburante come il sedere di una talpa troppo grassa incastrato nel buco della tana, tutto ciò incorniciato sotto il cielo da un grande albero e dal basso con un ameno laghetto, pescetti rossi in dotazione. Ebbene oggi invece che immoto e liscio come al solito ci si è presentato come una lastra crespa, simile a quei vetri di certe porte, con una pigna caduta chissà come e chissà perchè al centro, per sfidare i passanti a rischiare bagni fuori programma per raccoglierla.

Solo al ritorno dalla pausa pranzo lo spessore della lastra di ghiaccio si è ridotto abbastanza da cedere alle dispettose attenzioni di un collega guastafeste, ma la pigna resiste imperterrita nella sua posizione di sfida.