il nAtale

Una festa...

Il Natale è una festa, ma di cosa non mi è chiaro. Una festa di gioia e di felicità, come se fossero due beni da comprare al chilo e mettere nel cassetto fino a fine anno? Probabilmente no, perchè quelle cose li non si trovano sugli scaffali dei negozi come ben sanno i bambini sommersi dai pacchetti la mattina del 25 che, passata la frenesia scartatrice e lasciati i genitori stanchi a raccogliere cadaveri di nastrini e imballi sul campo di battaglia, si mettono a giocare con il cuginone trasformandolo, ignaro del masldischiena postumo, in un cavalluccio per la casa ignorando i balocchi nuovi.

Una festa di bontà e amore allora con i vari alti prelati delle diverse confessioni religiose cristiane che ci esortano a fare del bene mentre dall'alto delle nostre tavole imbandite fino a buttare via il cibo che avanza ci dimentichiamo facilmente di quanti esseri umani, molti nemmeno cristiani ma forse sempre figli di un dio, baratterebbero una fetta di panettone al cioccolato con un litro di latte per i loro figli.

Una festa per il commercio, tra mille doni regali pensieri pacchetti gioielli giocattoli vestiti scarpe soprammobili suppellettili e le pecore nere dei regali riciclati dall'anno precedente. Forse, ma le vendite calano, i negozi benchè sempre pieni di gente battono meno cassa e si lamentano piangendo lacrimoni qualche volta di coccodrillo tra recessione economica caro vita e margini di profitto che diminuiscono.

Una festa per le pance, allora, che scoppiano tra cenoni e pranzi piene di antipasti, doppi e tripli primi, secondi in quantità, dolci a bizzeffe. Tripudi di tortellini paste al forno condite da arrosti capponi e cotechini immersi in pentolate di lenticchie, polente e occasionali insalate che vengono messe da parte per non penalizzare il panettone di cioccolato, il salame dolce, il torrone di diritto, la frutta secca a manciate e una arancia in mezzo al tavolo per giustificare i sensi di colpa da cintura dei commensali e abbellire, che fa tanto tradizione.

Una festa per i banbini sommersi da pacchi e pacchetti che prima di domani saranno dimenticati in un angolo della cameretta assieme a macchinine radiocomandate destinate entro pochi mesi a finire in cantina o regalate a qualche altro bambino, poveretto, che lui ha pochi giochi perchè i suoi sono poveri. Giochi e giocattoli pensati per sopperire alla fantasia, per sostituirsi alla creatività così che presto possano diventare noiosi e vecchi per fare spazio entro il natale successivo a una nuova infornata con cui tornare ad annoiarsi.

Per fortuna Natale non è solo questo, è una festa per parentadi che possono riunirsi una volta all'anno ritrovando affetti lontani. Forse cercando bene si trovano ancora esempi di attenzione ai valori di parsimonia, cura e amore che non sono da destinare a un paio di giorni soli ma da vivere quotidianamente tutto l'anno, cosa che troppi sedicenti cristiani che pure frequentano preti e chiese tutte le settimane si scordano in fretta prima di capodanno.