Vento e racconti

Piero Romanelli

Capitano quelle giornate di vento che soffia e soffia mulinelli di foglie secche mescolate a gocce d'acqua, giornate in cui la gente per le strade si stringe tra le falde del cappotto alzando il bavero mentre scappa di corsa a rifugiarsi al coperto.

Non che piova, non sul serio almeno, giusto qualche goccia qui e li per dare un tono al clima tardo autunnale di una cittadina poco finemente battezzata l'urinale d'Italia da qualche altrettanto fine emigrato che ci vive abbandonando non per volontà ma per necessità lande più calde assolate e partenopee.

Nelle giornate come oggi si sta protetti dietro una finestra ad ascoltare le raffiche e gli ululati del vento che si insinua negli infissi osservando con distacco gli sforzi di un gruppo di pompieri alle prese con una cancellata errante e di passanti con la mano calcata sui cappelli per non trasformarli un UFO poco convenzionali.

Sono proprio queste le giornate in cui la sera non si esce, si è invogliati a restare acquattati e capita di ritrovarsi per combinazione ad ascoltare, partire da un commento su una foto e finire per ascoltare racconti d'altri tempi fino a tardi, storie di cani campioni del mondo e dei principi di Monaco, storie di vite al tramonto ma senza rimpianti perchè godute fino in fondo, racconti di stima e affetto per persone care ormai scomparse testimoniate da un certo lampo dell'occhio e dal petto che si gonfia parlando di lei.

Lui, Piero Romanelli, il vissuto "capo" e proprietario dell'hotel quasi un secolo di vita guadagnata e soprattutto goduta, oggi passata tra un tavolino dietro al bancone dove si muove disinvolto il figlio e una affettuosa cagnolina Fox grosso modo della stessa classe, se pur canina, del padrone. Tanta voglia di raccontare non tanto la sua vita ma le emozioni, le soddisfazioni, l'orgoglio dei raggiungimenti, gli affetti e la forza messa in gioco in tanti anni.

Ci vuole pazienza all'inizio, ascoltare non è facile ma è l'unico modo per iniziare a capire una persona e per farsi trasmettere qualcosa che vada oltre alla semplice superficialità. Ascoltare non basta, occorre anche che l'altra persona sappia raccontare e certo non solo con le parole e il loro immediato significato. Non bisognerebbe mai lasciarsi scappare l'occasione.