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Secondo giorno interno su Tikehau, giornata di relax, bici e

spiaggia. Sprazzi della giornata.

Snorkeling spettacolare tra due motu vicini al paese. Singolare il pesce dai baffi gialli e la testa viola, la schiena striata di raggi dorati, che prova a spaventarmi nutandomi incontro e facendo brusche virate a pochi centimetri dal mio naso. Non mi faccio intimorire, lui non si fa demoralizzare.

Intorno a noi nuvoloni neri corrono paralleli in lunghe file, macchie di pioggia sulla laguna e sull'oceano ci superano. Qui la gente non fa nulla. Non legge, non guarda la TV, non va in giro, non lavora. Nulla.

E' domenica, sonnacchiosa: la messa è l'unica distrazione, per il resto, nessuno in giro. Circumpedaliamo l'isola: ci vuole meno di un'ora. Nessuno in giro. Qualche cagnolone difende il territorio abbaiandoci contro, più per passare il tempo che per spaventare visitatori. Il lato oceanico è ventilato e ombroso: piacevolissimo.

Trascorriamo il resto della giornata in spiaggia, la migliore, deserta. Solo pochi turisti rari e ancora più rari i locali, da contare in tutto sulla punta di sei dita.

Di fronte alla spiaggia, un piccolo motu, guadabile il canale, meravigliosa la sabbia rosa e bianca, paradisiaco il panorama blu e verde. C'è solo da lasciarsi cogliere dalla sonnolenza del mondo che ci circonda e sprofondare mescolandosi alla pace e alla tranquillità.

Passiamo il pomeriggio a giocare con il frisbee, salvo uno scroscio di pioggia intenso ma passe ggero, e a scortare mini-pagurini che si perdono risalendo la spiaggia. Intorno a noi nella spiaggia lunga forse cinquecento metri, altre due persone, e non sempre.

Il villaggio, sonnolento, si risolve in due strade pavimentate e una fila di casette basse e curate. Tanti colorati fiori tropicali, come la gente, che, avvolta in abiti multicolore e collane profumate, esce da messa alle nove e mezza, prima di sparire chissà dove inghiottita dalle palme. ";}}s:5:"title";a:2:{s:5:"title";s:11:"Tikehau (3)";s:8:"subtitle";s:5:"Relax";}}