Da Santillana De Mar a Luarca

Cantabria e Asturie

E' con un po' di dispiacere che abbandoniamo la splendida Santillana de Mar, ma non prima di aver percorso, questa volta sotto il sole primaverile, il bel centro medioevale con le casine in pietra e legno, la romanica collegiata con il suo delizioso chiostro e i tanti negozietti di prodotti tipici cantabrici: formaggi di mucca e capra, strani plumcakes al burro, salumi e salami vari.

Comilla, con l'elaboratissimo capriccio di Gaudì e la neogotica, più gotrica del gotico vero, residenza dei marchesi Lopez y Lopez, ancora oggi titolati oggi dopo cinque generazioni, cosa che fa un po' effetto da sentire quando, in Italia, giusto in certi salotti un po' retrò ancora si sentono usare certi appellativi. Il centro della cittadina sarebbe anche carino se non diluviasse. Optiamo per un pranzo al sacco in auto sul lungo mare tra delle folate di vento talmente violente da scuotere il nostro veicolo con vigore. Sfidiamo gli elementi correndo sulla spiaggia in un momento di pausa tra gli scrosci di catinelle.

Bellissimo il mare, violento e spumeggiante di bianco, con i gabbiani accoccolati sul bagnasciuga che fanno attenzione a non farsi portare via del vento e dai frangenti.

Ripartiamo continuando a puntare sempre verso ovest, lungo la costa, dove facciamo una serie di soste in diversi paesini e villaggi alla ricerca delle belle lingue di spiaggia sabbiosa lambite dalla marea sempre calante. Finiamo nel curioso Cudillero, villagio di pescatori con la tortuosa e lunga stradina lastricata che porta fino al porticciolo e l'aria un po' da Riomaggiore alle Cinque Terre, solo meno curato e meno turistico.

Il nostro cammino costiero ci mantiene sulla N-632, tortuosissima stradina a poca distanza dalla costa che a un certo punto diventa una superstrada nuovissima a quattro corsie, e gipsy inizia ad impazzire di ricalcoli mentre la frecciolina della nostra posizione percorre il vuoto della sua cartina. Qui in Spagna le superstrade le costruiscono in meno di un anno alla faccia dell'Italia e dei suoi cantieri eterni…

La nostra destinazione per oggi è Luarca, villaggio di pescatori dal centro storico piccolo e contorto dove ci perdiamo un paio di volte alla ricerca della “pension moderna” suggerita dalla guida come molto economica. Alla fine, non senza aver trovato un altro hotel dai prezzi piuttosto assurdi e aver ridisceso una ripidissima stradina acciottolata dal bordo della mesa che sovrasta il paese fino alla piazza centrale prendiamo la saggia decisione di parcheggiare l'auto in direzione delle spiagge per trovare la pensioncina a piedi. Cosa che facciamo nel giro di pochi minuti, localizzandola al primo piano di un palazzo antico in una viuzza secondaria.

La proprietaria, una anziana e graziosa signora vestita con uno spesso pile, ci convince ad essere suoi ospiti per la notte. Fattori determinanti il prezzo molto economico e i suoi modi di fare cortesi. La pensione altri non è che una parte di casa sua adibita a tale uso con un paio di stanze matrimoniali per gli ospiti e un bagno con doccia in comune. Fa più freddo dentro casa che fuori.

Per la serata appreziamo la movida locale, pressocchè inesistente, mentre ceniamo nel miglior ristorante di pesce del paese spendendo una cifra irrisoria. Poi nanna, che stanchezza!