Il gatto sorione

Phil

Si aggira sornione come un grosso gattone guardandosi intorno di sottecchi. Le guance, penzoloni e ben imbottite, ricordano in piccolo quello che un po' più in basso è ben rappresentato dalla pancia ridondante che oscilla a ogni passo. I jeans, larghi sul sedere e consunti, rendono perfettamente l'iimagine di una pelliccia un po' consunta dall'età del micione e dalle mille insidie della vita nel mondo moderno. Le magliette, rigorosamente a mezze maniche e dopo ogni pasto macchiate senza pietà aggiungono quell'aria ricercata di sbadato essere che inciampa nel mondo circostante perchè gli ostacoli sono li per caso e qualche macchia, benchè sia un peccato, non è poi così importante.

Le giornate passano, per lui, tranquillamente assalite da mille distrazioni da prendere con calma una dopo l'altra per ricondurle al proprio stile: tranquillo, ma tutto sempre sotto controllo. Per lo meno, tutto quello che merita di essere tenuto sotto controllo, che è tutto ciò che si riesce a tenere sotto controllo meno tutto quello che sfugge dal controllo. Inutile sforzarzi per il resto, ciò che sfugge, tanto non è importante o se lo è, allora prima o poi si risolverà in qualche modo. No?

Phil, con il suo passo tranquillo, la sua stazza morbida e molto americana senza essere ancora obesa, e il suo viso da gattone sornione coccolone con gli occhietti sottili, le guance grosse e il naso schiacciato.