I reclusi

Dalle sfigate parti di Greenville, Texas la vita continua alienata giorno dopo giorno. Ultimamente la segretaria ha iniziato a portarci anche la cena in ufficio: martedi messicano, mercoledi pizza e giovedi cinese. A qualcuno è scappato di chiedere anche la colazione. Tanto, ormai.

L'alienazione totale viene dall'assenza di finestre e dalla perenne temperatura così che pare d'essere costantemente alle sei di sera di una giornata d'inverno e invece è magari la mezza di una soleggiata e ridente giornata di primavera texana.

Fuori, sole fiori pollini e uccelli cinguettanti. Dentro luci al neon odore di pop-corn e picchiettare sulle tastiere. Fuori un mondo, dentro un altro. Fuori la natura, dentro gli uomini. Mica scemi, gli uccellini.

A un condannato almeno si garantisce l'ora d'aria, io oggi sono entrato alle 7.30 e ne sono uscito solo alle 21.30, senza pause nemmeno per il pranzo solo la cena consumata in piedi vicino alla macchina per il pop-corn che rigurgita batuffoli biancastri che tutti quanti, americani e italiani, mangiano a manciate attratti da uno di quegli odori che risvegliano infanzia.

La speranza, unica a tenerci in piedi, è di tornare presto a casa e toglierci da questo incubo.