24/lug/05

Tutti a teatro

Ieri sera visto che era l'ultimo sabato che passiamo qui a Atlanta, il gruppo dei peruviani/messicani ci ha portato uno spettacolo teatrale, un ottimo dramma in tre atti.

Ma andiamo con ordine, la serata è iniziata con la famosa cena peruviana che si è trasformata in antipasto peruviano e cena italiana ringraziando la fortuna che avessimo in casa ancora un pacco di pasta intero, dei piselli e del sugo di pomodoro, pasta che per inciso è stata sbafatamente apprezzata e la riprova ne è l'accurato spazzolamento del pentolame. Poco dopo sono arrivati tutti gli altri membri del gruppo abbiamo dato il via alla serata vera e propria.

Veniamo allo spettacolo, una specie di mezza improvvisazione teatrale basata su un canovaccio forse un po' trito ma di sicuro effetto, dovendo essere sincero come si richiede a un vero recensore la mia coscienza non può esimersi dall'usare il termine americano "sucks". Per i meno anglofoni, che schifezza. Gli attori hanno recitato parti scontate adeguandosi a cliché già visti, la trama è degna della peggiore telenovela di Retequattro, e il finale mi ha lasciato deluso.

Si tratta di uno spettacolo corale, senza dei veri e propri primi attori e prime ballerine, dove tutto il cast recita insieme a mo' di Un Posto al Sole, degno della migliore tradizione napoletana, leggermente sudamericanizzata.

Il personaggio chiave della vicenda è una bella ragazza chiamata Gloria che chiaramente sa come utilizzare gli strumenti che la natura le ha dato per muovere i fili dei ragazzi, all'inizio del dramma la sua posizione è defilata, al di fuori della scena principale.

Il personaggio maschile chiave si chiama Luca, giovane, attratto da Gloria (e chi non lo sarebbe?) è da poco entrato nel "giro" della compagnia e inizia solo ora a rendersi conto delle dinamiche interne ma non gli da molto peso, un bel ragazzo anche lui, molto socevole è stato preso a cuore della compagnia.

A contorno di loro due c'è il gruppo composto da altre otto persone integrate nella stessa dinamica, un gruppo di gregari legati tra loro da un vincolo di amicizia, di sbronza insieme e di attrazione reciproca in qualche caso affettiva e in qualche caso costituita da legami familiari. Manuel e Karina sono i due elementi "mediatori", elementi di stabilità definita dal loro matrimonio e dalla dolcezza amorosa che trasmettono, due ragazzi tranquilli, forti reciprocamente che si incaricano spontaneamente di curare le relazioni tra i membri del gruppo. Lui robusto e pacato esprime una energia latente ma bonaria, lei più solare e vivace porta con se la sensibilità femminile e la ragionevolezza, anche se qualcuno sostiene che queste non possono andare d'accordo. Lia è la mente sotterranea pronta a eccitarsi e altrettanto pronta a perdere interesse, dinamica organizzatrice cerca la notorietà ma senza leadership. Viva e calorosa.

Anna, Lisa e Kim sono le peones del gruppo, reggimento di fanteria pronto a gettarsi nella mischia su comando dei superiori ma privo di capacità decisionale autonoma, se possono restano nell'ombra lasciando che gli eventi siano trascinati da altri.

Violetta è la scheggia impazzita, l'elemento casuale che anima la festa, ricca di vitalità e energia, dal carattere istrionico, estroverso e stravagante ma al tempo stesso profondamente individualista e egoista. Non si può contare su di lei per le dinamiche di coesione e di cura delle necessità del gruppo, ma si può essere certi che dove c'è un casino lei osserva e commenta, con ironia e sarcasmo.

L'ultimo elemento è Roberto, l'altro maschio del gruppo, con il ruolo centrale di leader in disparte, cioè un leader non annunciato, non riconosciuto, che non esercita il suo ruolo ma si lascia esercitare assecondando le necessità contingenti orbitando intorno al centro gravitazionale del gruppo, senza esserlo.

La trama è in verità molto semplice, il gruppo con Luca organizza una serata fuori senza tenere conto della principessa Gloria che, quando lo viene a sapere, cerca di farsi tirare in ballo sfruttando Luca come accompagnatore. Il gruppo non gradisce la faccenda e usa come scusa il ritardo dei due, che si assentano per più di due ore, per alimentare la sua rabbia e l'astio latente nei confronti della principessa. Fine primo atto.

Il secondo atto, sanguigno, vede l'incazzatura dei gruppo riversarsi su Luca e su Gloria, Manuel parlare con quest'ultima, Karina con Luca, Violetta gongolare allegra e felice nel mezzo del brodo, le peones correre su e giù agitando il dito "così non si fa", Roberto e Lia pronunciarsi in un silenzio carico di reprimende non dette, minacce di rottura dell'amicizia. Dramma recitato in economia di scenari tra il nostro salotto e il balcone.

Il terzo atto vede la rotazione delle coppie e ora Manuel parla con Luca, Karina parla con me e qualche dettaglio chiarificatore porta a galla il rugginoso astio principessa-gruppo mettendo a nudo la catalizzazione sull'ignaro Luca, colpevole di nulla se non di aver ceduto castamente al richiamo di una sirena, manovrato da un lato e preso di mira dall'altro come un pupo siciliano. Forse unico, tra tutti, a aver il diritto di arrabbiarsi deve invece sentirsi in colpa.