21/lug/05
Pioggia, e così via.
Anche oggi è stata una tipica giornata degna di questa piovosa estate 2005.
Sembra che la Georgia sia uno scolapasta peggiore della nebbiosa pianura
padana. Solo che qui il mare più vicino è infestato da uragani e battuto da
squali, e le montagne più vicine danno velleità di alta quota alla collina di
Torino. Che cosa resta? Non molto, shopping, centri commerciali, downtown e
midtown Atlanta nel weekend.
Così ci apprestiamo a imbarcarci nell'ultimo weekend che ci aspetta prima di
partire ciascuno per le rispettive vacanze. Tutto sistemato da un peruviana
discretamente in carne dal viso caratteristico e la tendenza a bere un
goccino di troppo fino al punto in cui inizia a organizzare la vita ai suoi
amici, così come ha fatto con noi ieri sera organizzandoci una cena a casa
nostra domani un paio di serate fuori questo weekend e una giornata in
piscina domenica. Il tutto in pochi minuti, facendo quasi a gara con la
ragazza del bucato, quella che ormai universalmente quando usciamo è chiamata
"laundry girl", cioè quella che fa il bucato a casa nostra, come sta facendo
anche questa sera.
La peruviana si chiama Lianella ed è sempre accompagnata da Annamaria, di cui
ho già scritto in passato, ma solo ieri sera ho avuto l'occasione di perdermi
per un po' nei suoi forti occhi neri neri, che magneticamente trasmettono
mistero e schiettezza. Non sarei mai riuscito a distogliermi
dall'ammirazione, se lei non se ne fosse andata ad un certo punto della
serata. Sarà stata colpa della conversazione che ha iniziato a languere
perchè ero troppo distratto dagli occhi, chissà.
Approposito, la premiata ditta T&t, ovvero cip e ciop, continuano nei loro
affari, oggi il pretesto è stato un giochino stupido ma mica tanto al tavolo
del ristorante, uno di quelli in cui devi muovere dei pezzetti di legno
secondo delle regole. Abbiamo convinto Testina che noi siamo riusciti tutti a
risolverlo in cinque tentativi (assolutamente falso tranne che per il
brillante Just Man), così la ditta T&t si è messa all'opera: "t" intento a
risolvere il gioco e "T" intento a generare la massima possibile distrazione
intorno al collega per eliminare qualsiasi, se pur rara, possibilità che il
gioco fosse risolto. Infatti non è stato risolto, ma avrei sfidato pure
Einstein a trovare la concentrazione necessaria con un professionista come
"T" all'opera vicino.
In conclusione di giornata, Luca ha dato dei "frocioni" a tutti gli amici che
verranno a cena domani da noi scambiando una misera "u" con una rotonda "a"
trasformando un innocui "guys" in un meno politically-correct "gays".