08/lug/05

Terrorismo?

Questa storia dell'attentato alla metropolitana di Londra è stata accolta con discreta indifferenza dalla maggior parte degli americani che incontriamo giornalmente. Le fonti di verità ufficiali invece non hanno perso l'occasione per ripercorrere le tappe principali della Guerra al Terrore dalle torri gemelle a Madrid fino a Londra ribadendo la versione ennesima della storia dei cattivi che fanno del male agli innocenti buoni.

La retorica non mi è mai piaciuta, tranne quando sono io a farla, perchè retorica fa spesso coppia con stereotipi e dagli stereotipi all'odio il passo è troppo breve. Stereotipare significa omologare il diverso semoplificandolo a una categoria immediata e identificabile, una entità a cui è possibile attribuire caratteristiche e comportamenti. Comunque costruire stereotipi in cui incastrare il mondo che ci circonda è uno dei meccanismi che il nostro cervello utilizza quotidianamente, automaticamente, per cui dovrebbe essere un maccanismo con cui sarebbe meglio avere più familiarità

Quando sento alla televisione che l'attentato di Londra è l'ennesima conferma della necessità della guerra al terrorismo e quando sento la gente fare la facile equazione terrorismo uguale islam, guerra al terrore uguale guerra di religione, mi arrabbio.

Perchè l'equazione è troppo semplice, la formula è troppo perfetta per poter essere vera. Perchè non ci sono motivazioni storiche, perchè si parla solo per stereotipi, perchè la distinzione tra bravi ragazzi e cattivi figuri è troppo netta. Nella realtà, quella dei fatti che tiene conto delle motivazioni, delle radici storiche dei problemi, delle regioni dei popoli, del guadagno, il confine tra giusto è sbagliato non esiste, i bravi sono da tutte e due le parti e i cattivi spesso sono uniti super partes.

Quando si parla di terrorismo che attenta alla libertà dell'occidente si daano per scontate troppe cose: che noi occidentali siamo puri e innocenti, che nulla può giustificare la violenza nei nostri confronti, che la nostra forma di govenro è la migliore possibile, che la loro cultura è retrograda o inferiore. Loro chi, tra l'altro?

Se noi ci crediamo innocenti, basta tornare indietro di pochi decenni quando ancora nel ventesimo secolo gli stati occidentali avevano politiche colonialistiche che calpestavano diritti e libertà della gente del medio oriente e dell'africa. Noi idealisti occidentali possiamo permetterci di condannare la violenza, e io certamente lo faccio, ma poi siamo pronti a tollerare quella di eserciti che invadono nazioni sovrane, quella dei danni delle bombe intelligenti come effetti collaterali necessari per portare la pace e la libertà. Crediamo che la nostra democrazia, imperfetta oligarchica e ignorante, sia la forma di governo giusta per tutti i popoli della terra, anche quelli a cui noi stessi abbiamo imposto il concetto di nazione, con gli effetti deleteri già visti nei Balcani e in medio oriente (Curdi? Palestinesi? altre popolazioni nomadi?). Noi che non sappiamo nulla della loro cultura e spesso non sappiamo molto nemmeno della nostra oltre al crocifisso nelle scuole e il calcio alla domenica, giudichiamo.

Approposito, loro chi? Loro gli arabi? i musulmani? E sono tutti terroristi? O queste sono di nuovo facili inquadrature dettate da stereotipi martellati quotidianamente? Quel poco che so nel mare della mia ignoranza viene da alcuni amici musulmani non arabi, moderati e laici, quasi una rarità secondo i TG e invece, la grande maggioranza. No, non lo so per conoscenza diretta ma gli esseri umani sono pressappoco sempre uguali, e sono i piccoli gruppi di estremisti a fare notizia, non le masse tranquille, non si parlerà mai di Mario Rossi ma di Umberto Bossi.

Ma non dobbiamo preoccuparci, se è vero che la storia la scrive il vincitore siamo a cavallo.