06/lug/05

Tifoni e serbatoi

Oggi qui a Atlanta è una bellissima giornata di tempo schifoso. La pioggia non si decide a cadere da questa mattina, fa dei timidi tentativi ora più risibili ora decisamente coraggiosi con delle gocce grandi come secchi, ma giusto quanto basta per tenere l'aria calda e umida. Nemmeno il cielo è poetico, non è cupo abbastanza per essere minaccioso ne a pecorelle per essere allegro. Si sta preparando per l'arrivo del tifone che ora sta imperversando sullo stato del Mississippi più a ovest.

Quest'oggi abbiamo assistito a un'altra brillante dimsotrazione di come si lavora in america. Oggi era il grande giorno in cui il serbatoio di carburante per il rifornimento in volo doveva essere installato all'interno dell'aereo dell'aeronautica Italiana, e un nutrito gruppo di persone si è riunito in hangar per l'evento: noi cinque, il maggiore dell'Aeronautica Militare, un gruppo di cinque o sei ingegneri Lockheed, un gruppo di cinque o sei operai, diversi supervisori. Quasi venti persone per osservare tre persone lavorare. Tre poveri disgraziati che cercavano di allineare con fatica una specie di impiccioso carrello al portellone dell'aereo per poi far scorrere dentro il grande serbatoio.

Operazione teoricamente semplice, si è complicata ridicolmente quando uno dei quattro bracci metallici del carrello risultava inesorabilmente troppo lungo da qualsiasi parte si cominciasse ad agganciarli al portello dell'aereo, come se il metallo fosse dotato di vita propria allungandosi e accorciandosi a piacere. Il carrello è risultato essere più basso del dovuto di qualche centimetro, poi le guide erano troppo storte, poi le ruote sotto il serbatoio non erano abbastanza alte e mentre veniva tirato dentro la sua "pancia" ha toccato il pianale di carico incagliandosi inesorabilmente. Risolto questo ennesimo problema tutta l'incastellatura si è bloccata contro il fianco sinistro perchè la stavano tirando su storta. Tutto qui? No, prima di posizionare tutto il coso sono ancora riusciti a impigliarsi in un cavo che pendeva dal soffitto e urtare con la tubatura contro l'imbottitura del tetto. Grazie a Dio nessuno si è fatto male.

Complessivamente questi americani senza una procedure sotto mano sono più incapaci di noi Italiani che almeno, quanto a improvvisare, siamo maestri.