18/giu/05

La sfiga da weekend

Oggi siamo stati braccati. Oggi siamo fuggiti di corsa da Charleston alla volta di Savannah, in Georgia, e poi da li senza quasi nemmeno fermarci abbiamo continuato la nostra fuga precipitosa verso Atlanta e la sicuezza di casa. Oggi non è bastato che Armando mettesse il piede a tavoletta e guidase la imponente LeSabre per le freeway americane facendo lo slalom tra le altre auto, non è stato sufficente lasciarci alle spalle Charleston e la South Carolina, la fuga non è servita a nulla.

Abbiamo trovato la pioggia anche tornati a casa!

Charleston: tempo brutto, nuvoloni, facciamo una rapida colazione da Waffle House a base di omelette con formaggio bacon e cipolla, waffle con sciroppo d'acero, bacon, toast con burro e marmellata, e poi non senza qualche fatica deambulatoria dovuta ai troppi grassi ingeriti siamo partiti alla volta di Savannah, Georgia, sperando in un tempo più clemente.

In effetti appena lasciata l'area di Charleston il tempo è migliorato e abbiamo dovuto alzare l'azia condizionata dell'auto per controbilanciare il sole, ma appena arrivati in vista di Savannah abbiamo ritrovato le solite nere e cupe nuvolone, pronte ad aspettarci. Il tempo di arrivare a Savannah downtown, tra l'altro una graziosissima cittadina del tutto atipica per essere americana, e dal cielo hanno iniziato a cadere delle gocciolone talmente enormi che una basta per far crescere un cespuglio di mirtilli nel Sahara.

Per non uscire dall'auto abbiamo tallonato un paio di pulmini turistici per la città, e poi siamo ripartiti a tutta birra verso Atlanta con la speranza in cuore di recuperare la sfiga con un paio d'ore di sole in piscina. Nuovamente un tempo se non bello per lo meno assolato lungo tutta la I-16 e la I-75, ma appena arrivati a casa si è coperto prontamente. Testardi, Luca ed io abbiamo comunque preso un'oretta di ombra sui lettini della piscina.