17/giu/05

Charleston, SC

Charleston, South Carolina. città che prende il nome da "Charles Towne" risalente al periodo dell'occupazione Inglese del sulo che oggi è americano. Per arrivarci occorre percorrere la lunga striscia d'asfalto della I-20 da Alanta e poi la I-26 in South Carolina fino alla costa Atlantica.

Forse in piccolo e da lontano Charleston potrebbe ricordare il quartiere francese di New Orleans, almeno è chiara la componente culturale europea nell'architettura del centro storico, ma oggi è lasciato in nuo stato di trasandatezza che trasmette un senso di decadenza con le sue case abbandonate fuori dal centro e con le finestre sbarrate da travi di legno.

Il cielo tempestoso in lontananza filtra scuri raggi di luce e lancia verso di noi suoni minacciosi e romboidi. Per fortuna la brezza atlantica porta la perturbazione lontano ma ormai il nostro umore è stato contagiato e spiega il mutismo pieno di sogni ad occhi aperti che ci contagia mentre passeggiamo per strade deserte.

Presentarmi domattina al porto, chiedere un posto sul primo mercantile in partenza per qualsiasi meta senza dare spiegazioni non richieste a qualche lupo di mare al timone di una vecchia carretta rossa di ruggine, fare l'aiuto cuoco per una ciurma di una decina di persone e passare le serate sul ponte perdendosi nel mare piatto, infinito e illuminato da una luna argentata.

Per cena, dopo la solita e fastidiosa interminabile indecisione per trovare un posto che piacesse a tutti, abbiamo finito per fermarci da "Bubba Gump" locale carino ispirato al film nel noto corridore e al suo amico fuori di testa per i gamberi. Ho ordinato un piatto con gamberi, che cosa si poteva mangiare altrimenti?