29/mag/05

Gospel

Testina è partito ieri sera per rientrare in Italia. Mi ha lasciato qualche deperibile provvista che aveva in frigo tra cui una bottiglia di latte scaduto, un cespo d'insalata e un improponibile vasetto di philadelphia alle fragole dal gusto degno di un palato americano, ovvero chimico e stomachevole. Alle sei in punto mi spiega che vuole uscire di casa alle sei, cioè subito immagino io anche se lui è ancora in mutande azzurre e canotta bianca, per arrivare in aeroporto con calma e non correre. Proprio perchè sono già le sei decide di fare ancora un giro in piscina a salutare la gente, poi una doccia, poi si veste e parte. Che cosa pensa di essere, speedy Gonzales? Mi sono astenuto dal commentare, ho preso le provviste e sono tornato a casa, sperando che non perdesse il volo, non tanto per lui ma per me.

La sera sono stato ospite di Pat di nuovo, questa volta in qualità di cuoco. Ho deciso di usare la sua casa per offrire una cena a lui, Gregg e Robert perchè la nostra è troppo carente dal punto di vista di attrezzatura culinaria. Menu: maltagliati alla carbonara, con la pasta fatta a mano da me e il sugo scelto in quanto la pancetta e l'uovo sono gusti familiari agli americani. Di secondo, petto di tacchino all'aceto, ricetta già sperimentata, semplice e di sicuro successo. Il risultato? ottimo, almeno per gli standard americani, perchè la pasta era un po' sciapa e il tacchino troppo saporito. Ho riscosso molte lodi e complimenti, non mi sembravano di circostanza. Che cosa ne possono sapere degli americani di cucina italiana?

Altra conseguenza della cena, ho parlato di nuovo con Gregg e abbiamo deciso, oggi, di andare insieme a seguire un culto nella sua chiesa, la chiesa di Salem, chiesa Battista indipendente gestita da un bravo pastore molto carismatico che però oggi era assente. Ho aspettato Gregg nel parcheggio del vicino Cumberland Mall e da li siamo andati, con la sua auto, fino alla chiesa, enorme, strapiena, ho contato a spanne almeno cinquecento persone sedute nella grande sala che più che una chiesa ricorda un teatro. Cinquecento persone tutte inevitabilmente nere, io l'unico bianco. Infatti Gregg mi consigliò di vestirmi elegante, non che fosse richiesto mi disse ma siccome sei un bianco è meglio se vieni elegante, io come nero posso permettermi i jeans. Ah.

Sono quindi partito temendo esempi di contro-razzismo di cui a volte si sente parlare, in cui dei bianchi (rosa chiaro?) vengono trattati, da neri, con lo stesso riguardo all'epoca riservano ai neri, da bianchi. Mi sembra di parlare di una partita della juventus.

Invece, sono stato accolto con grande affetto e apertura, strette di mano e abbracci. La struttura basilare del culto è analoga a un culto Valdese: canti, preghiere, letture bibliche, predicazione, annunci della comunità, inevitabile raccolta delle offerte. La differenza, abissale, sta nei metodi e negli strumenti utilizzati per sviluppare la scaletta. Sul palco un podio, dietro il podio, un piccolo coro, a lato un'orchestra composta di pianoforte, batteria e pianola elettrica. Di fronte, la platea disposta a semicerchio. Si canta tutti in piedi al ritrmo stimolante dell'orchestra battendo le mani e agitandosi sul posto, le parole sono molto semplici e sostanzialmente invocano l'amore di Gesu e la salvezza che credere in lui comporta. Le preghiere più che lette sono anche esse cantate sempre acocmpagnate da battimano e orchestra.

L'attività sul palco viene portata avanti da almeno dieci persone che si alternano ai microfoni e scendono tra il "pubblico", che è parte attiva e dinamica del culto, rispondendo con un curioso "hey man" e altri più vari commenti, applaudendo o semplicemente dicendo "oh yes" ad alta voce, ma mai tutti insieme, di solito a gruppi o individualmente come ci si sente coinvolti e mossi dalle parole pronunciate, dai versetti letti, dalle canzoni. Spesso qualcuno si alza in piedi e apre le mani per esprimere la sua fede e il suo accogliere l'amore di Gesu.

La platea è costellata di colori, rossi, verdi, fantasie a fiori, blu, signore e uomini vestiti in modo sgargiante e vivace, cappelli assolutamente improbabili con farfalle enormi o fiori grandi come una padella appesi davanti, una signora ha addirittura un salsicciotto di gomma arrotolato intorno alla fronte su cui è agganciato una specie di motivo grosso come un piccolo vaso...

Sale sul podio un predicatore (preacher), Gregg mi spiega che si differenziano dai pastori perchè non possiedono una chiesa fissa, del Tennessee accompagnato dalla moglie e da un paio di amici, magro e alto inizia leggendo Luca 19, quando Gesù va a casa del publicano, e poi si lancia in una lunga analisi del testo in uno slang nero per me quasi incomprensibile, farcita di esempi concreti e battute divertenti che scuotono la platea e suscitano applausi, cori di "hey man", risate di gusto. Il tema, lasciarsi coinvolgere dall'amore di Gesù. (come on down).

Per la raccolta delle offerte appare dal nulla una specie di cassaforte dentro cui una serie di diaconi raccolgono tutte le buste delle offerte su cui, ciascuno, coscenziosamente, scrive il proprio nome indirizzo e importo versato. Poco prima di questo evento fin troppo comune a tutte le chiese protestanti, c'è l'accoglienza dei nuovi membri di chiesa: un gruppo di donne vestite in modo molto colorato e originale si mette davanti al palco a braccia aperte e a suon di musica la gente le raggiunge e si profondono in tanti abbracci reciproci, comunque non si tratta di più di due o tre nuovi membri.

Non è facile seguire la cerimonia partecipandovi, perchè la forte individualità e spontaneità del pubblico impedisce quel bovino seguire le mosse del tuo vicino che mi ha sempre reso particolarmente facile partecipare alle funzioni cattoliche. Complessivamente sembra di partecipare a uno spettacolo teatrale in cui l'intero pubblico è attore contagiato da un virus che è peggio del morso della tarantola, e si chiama fede in Gesù.

Alla fine del culto fuggiamo via veloci per evitare il traffico. Gregg mi porta in giro per Atlanta a vedere una serie di posti che ancora mi erano sconosciuti: la tomba di Martin Luther King e la chiesa dove ha predicato, meta di pellegrini e turisti. E Little Five Points, quartiere punk/alternativo di Atlanta in cui si possono trovare negozi stranissimi che vendono oggetti assolutamente improbabili, un negozio in cui ti fanno le magliette su misura disegno compreso, locali e club dalla forma di teschi o di strani mostri colorati. Per strada, ragazze con i capelli lunghi blu e biondi, con gli occhi truccati rossi e gialli, uomini tutti borchiati oppure vestiti con delle tuniche azzurre. Ricorda un po' certe zone di Amsterdam, ma decisamente più estremo.