17/mag/05

Marvin

Marvin è un uomo sulla quarantina, nero, dal fisico ben piantato accentuato nella sua forma maschile dalla tuta bianca da operaio che lo fascia dal collo, spesso, ai piedi calzati in scarpe da ginnastica bianche anch'esse. I suoi capelli sono ricci e cortissimi su una testa larga che ospita una faccia aperta e sicura.

Certo questa sicurezza è puramente superficiale perchè appena si mette a smontare la riserva d'olio del circuito idraulico ausiliario ben presto si dimostra alquanto imbranato. Non sa da che parte tenere le chiavi inglesi per velicizzare il lavoro di rimozione dei vari tubi e raccordi, ben presto inizia a macchiare tutto intorno con l'olio che è rimasto nell'impianto dopo il drenaggio: brandine poggiaculo per paracadutisti, attrezzi, pavimento dell'aereo, noi...

Per contenere l'olio in eccesso utilizza un comodissimo e praticissimo sacchetto di plastica azzurra che ben presto, non appena l'olio in questione supera la risibile quantità di un bicchiere, inizia a non reggersi più in piedi da solo e minaccia pericolosamente di rovesciare tutto il suo viscido, unto e puzzolente contenuto sintetico in giro per il pavimento dell'aereo e sui nostri saettanti piedi che cercano da un lato di sfuggire al disastro ambientale imminente e dall'altro di prevenirlo con grande senso civico cercando di afferrare il sacchetto.

Riusciamo ad evitare il peggio e a appoggiare il sacchetto terribile a una paratia. Nel frattempo il nostro Pomiglianese collega Armando, sedicente bricolagista e uomo pratico (autodefinitosi grande "ricottaro") si offre per prestare la sua esperta e cocciuta manodopera aiutanto Marvin nella apparentemente disperata impresa di tenere il sacchetto, svitare il raccordo, tenere la chiave inglese e non inciampare tra i tappetini assorbi-olio e le scalette messe tra i piedi.

Dopo pochi minuti, è il nostro valente rappresentante italiano che si fa valere sull'americano e tutti i tubi principali che bloccano la riserva alla paratia sono rimossi, non senza qualche bestemmia poliglotta, olio ovunque compresa la maglietta di Armando, mani unte anche da parte del sottoscritto che valorosamente si è offerto di reggere l'enorme chiave inglese (pappagallo, in effetti) impiegata per rimuovere la mandata della riserva. Una vigorosa strofinata nel bagno degli operai con un sapone pieno di grani fondi-grasso è servita per rimuovere l'unto dalle mani e farci tornare a casa con quel sorriso un po' ebete di chi è orgoglioso di aver dimostrato qualcosa a qualcuno che si credeva più bravo.

E figurarsi se questo pomeriggio mentre Luca ed io ci stavamo crogiolando al caldo sole della Georgia rilassati sui lettini della piscina, con nelle orecchie il rumore delle fontanelle che scrosciano e l'occasionale uccellino che cinguetta, non ci spunta il rompiballe autoinvitato. Alzo gli occhi dal mio libro, come attratto da una premonizione funesta e mi vedo spuntare all'angolo del campo visivo un soggetto scuro di capelli, troppo piccolo per essere un americano e con l'andatura ballonzolante da cazzo-quanto-sono-figo. Incuriosito dall'anomala visione alzo del tutto gli occhi dal libro e mi si presenta la figura del rompiballe del tutto equipaggiato con occhiali da sole gialli, cappellino di sghimbescio, pseudo panta-costume a strisce sotto una maglietta che è fuggita via dalla mia memoria prima di venire registrata.

Non si preoccupa nemmeno di far finta di essere li per caso ma dichiara subito di essersi autoinvitato a prendere il sole nella nostra piscina a "vedere un po' di topa" (parole sue) che la sua piscina ancora non è stata aperta. Bisogna notare che per arrivare fino alla nostra piscina ha dovuto entrare di soppiatto dietro un'auto mentre questa attraversava il cancello del nostro complesso residenziale. Poi mentre ormai pensavo che avessimo toccato il fondo, lui si siede su una sdraio vicina e con due rapidi gesti si toglie maglietta e panta-costume mettendo a nudo una notevole trippa ballonzolante e un micro costume che non sa se chiamarsi boxer o slip, azzurro chiaro con riga blu che dietro metterebbe in risalto il sedere se meritasse e davanti sparisce per metà sotto la pancia e per metà sotto le mani che si grattano, spudoratamente in pubblico, le balle.