13/mag/05
La patente...
Oggi finalmente siamo andati in linea di volo per prendere i primi contatti con le persone che lavoreranno sul C-130J italiano nelle prossime settimane. L'aereo è già pronto nell'hangar, arrivato da poco da Pisa, ed è luridamente lercio. Secondo il parere di un ex-militare che era nell'hangar in Italia si risparmia sull'olio di gomito. Non so se prenderla come una offesa generalizzata o una constatazione della realtà. In fondo, se andiamo in vacanza invece di lavorare e poi il PIL cala secondo certi nostri esperti economisti dilettanti...
In questi ultimi giorni un nostro collega, scassaballe, è riuscito a combinarne un'altra delle sue: ha perso la patente. Si, incredibile, ma non riesce più a trovare la sua patente di guida. L'avrà persa a New Orleans? Sarà rimasta in qualche negozio dove ha pagato con la carta di credito? Non si sa. Però lui non sembra molto preoccupato della faccenda, ha si fatto un paio di telefonate al motel e a un paio di negozi di New Orleans, ma non è ancora passato (da ben due giorni) a vedere nei negozi di Atlanta dove è stato di recente.
Ma in fondo, che cosa vuoi che sia una patente italiana negli USA. L'unico rischio che corre è che qualcuno la usi per scopi illeciti a suo nome, oppure che non riesca a affittare un auto quando toeneremo qui tra meno di un mese, oppure rischia di essere fermato dalla polizia per qualsiasi motivo e sia non solo multato, ma finisca anche per rimanere a piedi. Quest'ultimo sarebbe più un disastro per noi altri che poi saremmo in qualche modo costretti a scarrozzarlo in giro, anche solo da casa al lavoro.
Le soluzioni sono molte: denunciare lo smarrimento alla polizia americana, telefonare all'ambasciata Italiana a Miami, dire alla moglie in italia che chieda ai carabinieri cosa deve fare... Ma al momento non ha tempo, è impegnato a decidere se andare al mare questo weekend o restare a casa.
Questa sera prenderò un aereo Delta Airlines per Minneapolis, Minnesota dove mi verrà a prendere Keegan, un amico conosciuto ad Agape, che per il prossimo weekend mi porterà in giro per il Minnesota. Farà freddo! quasi dieci gradi in meno di dove sono adesso, mi sa che la piscina dovrà aspettare fino alla prossima settimana, perccato per l'abbronzatura che se pur invisibile come al solito, a occhi attenti ed allenati inizia ad apparire sulla mia pelle.
Domenica sera per tornare a casa mi avvantaggerò della potente rete di mezzi pubblici di Atlanta: oltre a qualche bus tre linee di tram che arrivano così lontani da casa nostra che devo farmi venire a prendere in auto alla fermata. E si parla di una città che con il suo "contorno" conta milioni di abitanti.