Da Netarts a Portland
Completiamo l'anello in Oreogn
Questa mattina mi sono alzato e vestito direttamente e senza aspettare Francesco sono sceso in spiaggia per godere del mare mattutino e della bassa marea. Nelle mie intenzioni c'era anche di godere del sole ma nemmeno oggi c'è. La marea è bassa, ci saranno almeno dieci metri di spiaggia in più di ieri sera, ma ora il vento è appena cambiato e questo significa che la marea ha già iniziato a risalire. Al largo si vede una striscia di sabbia lontana su cui s'infrangono le onde, noi siamo in una specie di baia protetta e la marea si fa sentire meno.
Intorno a me tuttpo è tranquillo, un paio di persone fanno dei lavori con il legno, forse aggiustano barche. L'oceano roboante stona con le basse ondicelle della baia che fanno un rumore leggero vicino a me. Corvi e gabbiani strillano sugli alberi dietro di me e sul mare prima di tuffarsi per pescare.
Vicino al bordo esterno della baia si sente leggero il tossicchiare di una barca di pescatori vacanzieri che vuole approfittare di pesci e granchi rimasti prigionieri della bassa marea. Alla mia sinistra la lingua di terra e vegetazione che quasi chiude la baia si fonde lontana con la costa a picco e alberata, alla mia destra la costa piega in avanti e offre asilo a una serie di piccole costruzioni di legno per vacanzieri, dietro di me venti metri di bosco con alberi alti e cespugli di more.
Sole e foschie continuano ad accompagnarci lungo il nostro risalire la costa dell'Oregon. Poco oltre i paeselli di Garibaldi e Mazanita, siamo vicini all'ennesimo fronte nuvoloso che avanza minaccioso verso la costa.
La HW101 riprende il suo snodarsi lungo l'oceano tra boschi fitti e scorci sul blu mentre arriviamo ad Astoria e finalmente il sole punta permettendoci di godere della marea che si ritira. Leggeri strati di foschia ancora corrono sopra la nostra testa diretti a sud sospinti da un vento freddo e teso.
Su queste enormi spiagge lunghe chilometri e larghe un centinaio di metri si può solo passeggiare, magari in bici o con il cane, tra solitari blocchi di lava che l'oceano non è riuscito a scalfire.
