In viaggio verso l'Olanda

L'Inghilterra e L'Olanda

I giorni sono passati molto velocemente ed ora mi trovo nuovamente seduto davanti ad un gate di un aereoporto in attesa di essere imbarcato su un aereo ma questa volta con destinazione Amsterdam e partenza da London Luton. Ormai ho smesso di stupirmi per come il tempo corre, così nemmeno mi stupisco di come siano volati questi giorni. Sono stato bene, e ho iniziato a amare questa terra che sembra farlo apposta ad essere diversa dal resto dell'Europa; ad esempio, se non bastasse la guida a sinistra e la moneta diversa, i treni elettrici non usano i tralicci con i fili in alto ma un terzo binario elettrificato per terra. Mi dispiace partire: l'ospitalità di casa di Alex è stata davvero ottima così come la compagnia di Alex è stata piacevole e indimenticabile, come l'affetto che mi lega a lei. Sono due volte contento di essere venuto, e dispiaciuto di andare via!

Siamo decollati, sono su un Boeing 737 della EasyJet dove il pilota parla Olandese e Inglese. Ci sono parecchie turbolenze mentre superiamo lo speeso strato di nuvole che ricopre tutto il panorama sotto di me: lo spettacolo è splendido perchè siamo come rinchiusi tra due strati di nubi quelle spumose tipo panna montata bianche e grige sotto di noi e quelle grigio scuro come levigate più in alto sopra di noi. La salita però non è finita e ora stiamo attraversando, con le conseguenti turbolenze, il secondo strato di nuvole forse spunteremo addirittura al sole. Questo volo è più corto, sono solo quarantacinque minuti ma che durano due ore, a causa dell'ora di differenza tra il continente e l'Inghilterra; in fondo, il mio volo da Torino a Londra è durato un ora benchè si sia volato per quasi due ore quindi si sono ripresi l'ora che mi avevano regalato dieci giorni fà.

Prima di affondare nelle nuvole ho potuto dare l'ultimo sguardo alla campagna intorno a Londra e mi ha preso un senso di nostalgia. So che prima o poi tornerò e forse passerò di nuovo delle belle giornate con Alex. Nel frattempo, sull'aereo fanno i soliti annunci sul tempo e sulla rotta anche in olandese e ha una sonorità diversa dall'Inglese, è una lingua più aspra e dai suoni molto poco familiari; segna proprio la seconda fase di queste vacanze in cui sarò circondato da persone e oggetti che parlano una lingua per me incomprensibile. Sarà utile il dizionario tascabile che ho comprato a Torino e che ha destato molta curiosità nel poliziotto dei controlli all'aereoporto di Luton, chissà poi perchè.

E' sera, sono arrivato a casa di Inge, il resto del viaggio è stato semplice ma assurdo perchè c'è stato un grave incidente ad Amersfoord e la stazione ferroviaria è chiusa, peccato che io dovessi cambiare treno lì! Così ho dovuto far mezzo viaggio sugli autobus Olandesi. Qui si sente la differenza dall'organizzazione britannica e non c'è molta chiarezza informativa; sui treni non c'è alcuna cartina con segnate le fermate e i cartelli sono ovviamente in olandese così che all'aereoporto di Amsterdam sono saltato sul primo treno in partenza senza saper bene dove dovevo cambiare (prima a weesp e poi ad Amersfoord). Per fortuna ho trovato tante persone molto gentili e che capivano l'inglese per cui sono riuscito a cavarmela e in sole tre ore e mezza, contro l'oretta di poco abobndante necessaria normalmente, sono approdato in una Ermelo immersa nella pioggia battente.

La famiglia di Inge è molto disponibile e simpatica: è composta da padre barbone ma bonario, una madre un pò periforme e di tre figli cioè Inge ha una sorella ed un fratello che si assomigliano pazzescamente; sono tutti quanti simpatici e parlano inglese, anche se eccetto Inge e il padre gli altri preferiscono non usarlo se non devono. Cioè c'è poco dialogo con loro. Si respira un aria molto diversa da quella che c'era a casa di Alex, molto più informale, manca una certa serietà di fondo. Probabilmente è lagato alla presenza di tre ragazzi giovani ma mi sembra, anche sugli autobus, che ci sia la tendenza a prendere la vita in modo più rilassato e ciò porti la gente a scherzare anche quando ha un ora di ritardo tornando dal lavoro a causa di un incidente ferroviario. Le abitudini legate ai pasti sono un pò diverse qui rispetto all'Inghilterra per cui la cena, che anche qui è l'unico pasto della giornata, si consuma tutti insieme e si fà alle sei meno un quarto. Spero che domani smetta di piovere, ma le previsioni non lasciano sperare. La lingua parlata è davvero del tutto incomprensibile per me anche se scritta ogni tanto evoca dei ricordi di similitudine con tedesco o inglese; è molto grutturale come suono ma non è spigolosa come il tedesco, è piuttosto fluida piena di sonorità per me estranee.