Il party a Bristol

L'Inghilterra

Party a casa di Ben. Rilassati, dolcezza, un pò bevuti ma non ubricati, bene. Voci che non capisco. Ma capisco. Inglese. Musica lenta, dolce, cullante. Luce soffusa, buona, che lascia in ombra. Odore, sudore, alcool. Racconti di genitori che tornano a casa, piatti rotti, frigo aperto. Voci dentro, stanchi, risate da fuori chiacchiericcio confuso.

Il party ieri sera è stato piacevole, divertente, strano. E' iniziato presto, verso le 19 ed è anche finito presto, verso l'una ora più o meno in cui ho scritto le righe del capoverso qui sopra. Oggi è il giorno dopo. Tanto per non smentire la fama di bevitori che perseguita i ragazzi inglesi Alex e gli altri hanno iniziato a bere la scura birra inglese già verso le cinque del pomeriggio, circa mezzora dopo il nostro arrivo a Bristol, io ho preferito aspettare prendendo qualcosa di analcolico altrimenti sarei finito steso per terra prima della fine della serata. Ho bevuto la mia prima birra solo verso le otto, a cena inoltrata. Alla fin fine, durante tutta la serata tutti quanti non abbiamo bevuto troppo, eravamo grosso modo tutti bevuti allo stesso punto sia io che loro anche se loro avranno bevuto tre volte la quantità di alcool mia. Il padrone di casa era Ben un ragazzo dall'aspetto tipicamente inglese che fin dall'inizio ispira fiducia; circa 1,70 con il labbro superiore leggermente sollevato, porta i capelli molto corti di colore castani. Ben era il festeggiato, il suo compleanno, e lavora in un pub vicino a casa sua dove lo abbiamo raggiunto assieme a Pete e Rachel, una bella coppia: lui circa un metro e ottanta centimetri, magro, di capelli castani, occhi chiari e loquace ma conciso; lei forse un metro e mezzo e un tappo, rotondetta nei punti giusti con un carattere vispo ed energico, una parlatrice davvero infaticabile ma mai logorroica e soprattutto mentre parla ascolta ciò che dicono gli altri, dote preziona e rara. Poco dopo a casa di Ben, cioè verso le sei, ci ha raggiunto Emily un'altra collega di college di Alex e di tutti gli altri ad Oxford. Hanno frequentato tutti facoltà diverse chi lingue, chi matematica, chi economia. Dicevo di Emily, è una ragazza molto carina dalla pelle chiara, non è una novità in Inghilterra, occhi tra l'azzurro e il grigio all'apparenza un pò snob, ma solo all'apparenza. Completano il quadro delle presenze al party alcune apparizioni sfuggenti come una coppia amica di Ben che dopo due salcicce si sono imboscati in casa sul divano fino a notte fonda, o il fratello di Ben con alcuni suoi amici ed amiche che sono passati due o tre volte sparendo poi misteriosamente quando siamo andati a dormire. Il grosso della serata si è svolto in giardino prima dietro il barbecue che nelle mani non esattamente esperte di Ben ha sfornato salcicce hamburger e fette di pollo più o meno carbonizzate fuori ma ben cotte dentro. Dopo la mangiata ci siamo sistemati sul prato su una specie di tappeto anti umidità e ci siamo dati ai giochi da bere, cioè quei giochi scemi che puoi fare solo se hai già bevuto un pò e consistono nel bere ogni volta che sbagli, in teoria, in pratica bevi in continuazione. Giravamo a turno una carta e in base a ciò che usciva si aggiungevano regole più o meno assurde oppure si doveva bere oppure si doveva fare un giro di elementi di una categoria e chi sbagliava beveva. Alcuni esempi di regole sono dire "without my pants" dopo ogni frase, oppure fare un giro di corsa del giardino prima di girare una carta oppure bere in posizioni strane. Il gioco ha causato momenti di ilarità molto forti, facile dopo che si ha bevuto un pò. Il seguito della serata a causa del freddo e dell'umido si è spostato in casa, e il gioco si è trasformato in un più normale twister, quello dei colori che fà contorcere i partecipanti in posizioni più o meno assurde. Siamo durati poche partite, e twister ci ha lasciati distrutti pronti per cadere addormentati. Abbiamo dormito tutti nel soggiorno di Ben, Emily sul divano e tutti gli altri per terra: è stata una notte un po' dura e calda. La mattina dopo, incredibilmente, eravamo tutti svegli verso le otto e mezza, roba che se penso a certi miei amici a Torino mi sembra pura fantascenza. Ci siamo alzati, a turno abbiamo utilizzato il bagno e fatto un rapida doccia, poi mentre il padrone di casa accompagnava Pete e Rachel al treno Alex e Emily hanno ripulito un pò la casa, lavato piatti e bicchieri perchè nel primo pomeriggio sarebbero tornati i genitori di Ben.

E' stata una bella esperienza, mi aspettavo chissà che cosa visto tutto quello che mi è stato raccontato sugli inglesi e su quanto bevono ma come al solito stereotipi e pregiudizi non sono affidabili nei casi particolari, alla prova dei fatti. Oltretutto più bevevo più riuscivo a capire bene l'inglese, ma forse è solo perchè gli altri bevevano più di me e quindi il loro inglese rallentava più in fretta di quanto io mi ovattassi.

Pete e Rachel Ben, il festeggiato I giochi da bere Alex deve bere sotto il tavolo